Il festival Pazza Idea esplora i complessi scenari sociali e culturali della contemporaneità attraverso la capacità interpretativa e divulgativa dei libri e dell’arte nelle sue tante sfaccettature, offrendo occasioni di incontro e confronto. È il festival della contemporaneità, un presidio d’avanguardia culturale e letteraria in continua esplorazione nei meandri della nostra Storia, del mutevole presente e dei futuri possibili. Pazza Idea propone un percorso letterario attraverso incontri, workshop applicativi, reading, panel, proiezioni, lectio magistralis che coinvolgono scrittori, filosofi, sociologi, musicisti, registi, opinionisti, giornalisti, creativi, esperti di cultura digitale, blogger in un approfondimento culturale e creativo che suggerisca gli strumenti necessari a guidare i percorsi culturali, artistici, formativi del quotidiano.
Programma Pazza Idea 2020
Cagliari, 26 – 29 novembre
“Pazza Idea-Generazione Passione” sarà una edizione speciale, nella quale per la prima volta la trasmissione in streaming sarà la modalità esclusiva per la partecipazione del pubblico agli eventi, nel rispetto della normativa anti Covid.
Un cambiamento necessario per navigare al meglio nella complessità di questo 2020, che permetterà al pubblico di seguire la kermesse collegandosi al sito pazzaidea.org o alla pagina Facebook del festival; seguendo così gli incontri e le interviste con gli ospiti dal nostro “salotto” virtuale, cuore pulsante della rassegna, allestito al Centro D’Arte e Cultura Il Ghetto, spazio storico del Festival con il prezioso supporto di Renato Chiocca e Maddalena Brunetti.
La tecnologia, dunque, ci permette di oltrepassare i confini geografici per stare comunque insieme ai nostri ospiti di quest’anno, anche quando molto lontani: è il caso della scrittrice Anne Boyer (Premio Pulitzer 2020 per il libro Non morire, edito da La nave di Teseo), degli scrittori Manuel Vilas dalla Spagna (pubblicato in Italia da Guanda) e di Petros Markaris dalla Grecia (con il suo ultimo romanzo L’omicidio è denaro, La nave di Teseo) e dagli Stati Uniti Jeffrey Schnapp, pioniere delle Digital Humanities (autore di Il mondo dei media, Il Saggiatore).
Quattro nomi di grande peso che si aggiungono a un ricco cartellone, con il consueto focus dedicato all’arte: la storica dell’arte e direttrice dell’Exmà di Cagliari Simona Campus dialogherà con Federico Clapis, artista contemporaneo specializzato in arti
visive.
La fotografia, formidabile strumento di racconto della realtà e mezzo artistico di espressione di ogni tempo, sarà al centro dell’intervista al celebre fotografo e critico musicale Guido Harari. Harari ha ritratto gli artisti più famosi del mondo e fondato, nel 2011, la Wall Of Sound Gallery, la prima galleria fotografica italiana interamente dedicata alla musica.
Una delle voci più originali e apprezzate del panorama italiano, ma con un’anima internazionale, è quella della scrittrice Claudia Durastanti, al festival con un doppio appuntamento: uno speech dedicato al più recente scenario degli Stati Uniti, tra politica, pandemia e cultura, un’esplorazione delle più recenti sfumature di identità e comunità. Il secondo focus riguarderà il suo libro La straniera (La nave di Teseo, finalista premio Strega 2019): narrazioni familiari e generazionali, radici; relazioni, madri e figlie in conflitto perenne e in costante fuga l’una dall’altra; un confronto generazionale indagato con profondità e dolore. Temi affrontati lucidamente e in maniera incisiva, ma con approcci narrativi differenti e unici, per esempio da Emanuela Canepa nel suo Insegnami la tempesta (Einaudi) e da Marta Barone in Città sommersa (Bompiani), romanzo “generazionale” e ponte ideale e concreto fra gli anni Settanta e il nostro tempo, con la prospettiva molto speciale di una figlia che racconta del padre.
Affascinante e di notevole talento è la scrittura di Viola di Grado, che a partire dal suo ultimo romanzo Fuoco al cielo (La nave di Teseo) ci parlerà di passioni totalizzanti e dialogherà con Anne Boyer: il suo libro Non morire (La nave di Teseo) è un potente viaggio nella malattia e nella passione feroce per la vita, col quale la scrittrice ha vinto il premio Pulitzer 2020 per la non fiction, il premio Windham-Campbell 2020 per la saggistica ed è stato scelto tra i libri dell’anno dalla “New York Times Book Review”.
Un altro rappresentante delle nuove generazioni di scrittori è Daniele Mencarelli, vincitore nel 2019 del Premio Strega Giovani con Tutto chiede salvezza (Mondadori),
racconto di un’incredibile esperienza, con uno sguardo misericordioso verso l’umanità più fragile: un modo nuovo di vivere la realtà, un recupero dei valori fondanti dell’umano.
Cristina Comencini con il suo ultimo romanzo L’altra donna (Einaudi) racconta gli scontri ma anche gli incontri del destino, quando le diverse generazioni si incrociano sotto il segno delle passioni. A lei si collega anche l’ultimo libro di Melania Mazzucco, L’Architettrice (Einaudi), un punto di vista speciale sulle donne e l’arte, sulle passioni che permettono non solo di superare le difficoltà, ma anche di generare nuove creazioni.
Un focus sulle generazioni più giovani, sul nostro presente e soprattutto sul futuro è quello che indagherà l’insegnante e scrittore Enrico Galiano, autore di romanzi sull’adolescenza e popolarissimo in rete, un esempio di come la divulgazione culturale possa arrivare anche nelle periferie.
I ragazzi, ma anche gli adulti che affrontano quello che la vita può riservare loro: saperlo raccontare non è da tutti. Quello dello scrittore Manuel Vilas è stato un vero e proprio caso editoriale in Spagna e in Europa. Con i libri In tutto c’è stata bellezza e La gioia, all’improvviso (Guanda) ha esplorato i territori difficili della perdita, del lutto e della rinascita, del legame con le radici, tra i padri e i figli.
In collegamento ci sarà anche il padre del noir mediterraneo, Petros Markaris. Il celebre scrittore, drammaturgo e intellettuale armeno naturalizzato greco, ha vissuto a lungo ad Atene, ha studiato a Vienna e Stoccarda, e per esperienza di vita e lavoro intellettuale possiede una visione molto peculiare degli attuali scenari europei. A partire dal suo ultimo noir L’omicidio è denaro (La nave di Teseo) racconterà di questi tempi di cronica crisi economica, disuguaglianze e ingiustizia sociale.
Luigi Manconi, politico, intellettuale e autore insieme a Federica Graziani del libro Per il tuo bene ti mozzerò la testa (Einaudi), sarà protagonista di un intervento dedicato a una sua storica passione militante: la necessità del garantismo, il recupero di un senso morale e non moralistico nella politica e nell’informazione, la lotta al populismo spicciolo.
Incrocio d’arte e passione civile per la regista e drammaturga Emma Dante e l’impegno intergenerazionale per il teatro, soprattutto in un periodo difficile come quello che viviamo. Quali sono le potenzialità dell’arte, quale il suo ruolo per l’individuo e la collettività, di cultura si può vivere? Anche attraverso il suo nuovo libro in uscita E vissero tutte felice e contente (La nave di Teseo), una rilettura visionaria e appassionante delle favole più conosciute, Emma Dante racconterà, a modo suo, le grandi favole con cui siamo cresciuti affrontando temi importanti come gli stereotipi del maschile e del femminile, la necessità dell’umiltà, il dolore, l’ingiustizia e la forza necessaria per essere sé stessi.
E così il teatro si scompone per poter arrivare al pubblico con Egidia Bruno e Vincenzo Vecchione che ci propongo TRACKS: laboratorio teatrale virtuale fatto di voce umana, voci digitali, luci e suoni. Tracks è la traccia di un evento che da remoto diventa presente.
Le lectio magistralis di quest’anno saranno affidate a Maurizio Ferraris, filosofo e professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Torino, che nei suoi ultimi saggi ha efficacemente indagato la complessità delle trasformazioni digitali nella società moderna, e a Giovanni Ziccardi, giurista e scrittore, appassionato di criminalità informatica, hacking, diritti di libertà, investigazioni e dissidenti digitali, e del rapporto tra diritto e letteratura e insegna all’Università Statale di Milano informatica giuridica, sarà con noi per un incontro sulle evoluzioni di Internet e la manipolazione dell’informazione, con uno sguardo all’Italia e oltreoceano.
Con lo studioso dell’umanesimo digitale Jeffrey Schnapp approfondiremo invece le ricadute che i mutamenti di questo secolo a cavallo tra modernità e tradizione hanno prodotto nel singolo e nella collettività. Schnapp ha compiuto Studi Classici alla Stanford University, dove si è laureato in Filologia, per poi approdare alla Harvard University, dove tiene le cattedre di Lingue e Letterature Romanze e di Letteratura Comparata.
Il giornalismo online, le mutazioni dell’informazione, il rapporto con il pubblico, il valore delle condivisioni, il giornalismo di comunità e le nuove risorse e necessità dell’informazione in una conversazione sul giornalismo moderno, con Luca Sofri, direttore di Il Post.
Il cantautore, musicista e produttore discografico Riccardo Sinigallia sarà invece protagonista di un incontro a cavallo tra la musica e le passioni, andando a rintracciare il significato più profondo dell’arte come collante tra le generazioni e le evoluzioni di questo lavoro culturale nelle sue tante potenzialità, ma anche nella crisi che viviamo.
Poesia e musica, in modalità online con gli intermezzi poetico-musicali, saranno curati dallo scrittore e giornalista Yari Selvetella, che presenterà al festival anche il suo nuovo romanzo Le regole degli amanti (Bompiani), e darà vita a un percorso tra le passioni intime e civili dei poeti italiani dell’ultimo secolo: con le poesie di Filippo Tommaso Marinetti, Antonia Pozzi, Pier Paolo Pasolini, Edoardo Sanguineti, Antonio Veneziani, Luigi Di Ruscio, Milo De Angelis, Patrizia Cavalli, Umberto Fiori, Patrizia Valduga, Pierluigi Cappello, Franco Arminio, Andrea Di Consoli, Gabriele Galloni.
Letture affidate alle attrici e agli attori: Michela Atzeni, Lia Careddu, Giacomo Casti, Daniel Dwerryhouse, Maria Loi, Felice Montervino, Elio Turno Arthemalle.
E musiche curate da: Ivana Busu, Antonio Firinu, Matteo Leone, Gianluca Pischedda e Sergio Tifu.
E chi meglio di Sandro Bonvissuto può raccontare gioie e dolori della passione per lo sport che è poesia, il calcio, per una squadra che diventa tutt’uno con la sua città, Roma, che non è solo metropoli e Capitale ma anche archetipo di luogo dell’anima (il
suo ultimo libro, La gioia fa parecchio rumore, è edito da Einaudi).
Un tema molto simile, declinato con sfumature ancora più letterarie e poetiche, lo ritroveremo nell’appuntamento imperdibile per ogni appassionato di letteratura con La Fondazione Pavese: un percorso nell’opera e i luoghi di Cesare Pavese insieme a Pierluigi Vaccaneo, direttore dell’omonima Fondazione, dalla quale si collegherà per
l’occasione. Un omaggio alla bellezza eterna dei paesaggi e luoghi del cuore dell’Italia.
Vera Gheno è una storica ospite del festival. La sociolinguista sarà con noi con un intervento specifico sul linguaggio di genere assolutamente da non perdere, e in un panel dedicato insieme ad altre due esperte di comunicazione: Marta Perego, giornalista, autrice e conduttrice televisiva che attualmente collabora con LaEffe, dove racconta il mondo culturale italiano come ha fatto fin dagli esordi, e un’altra amica del festival, l’esperta di comunicazione Mafe De Baggis.
Qual è oggi la comunicazione più efficace e sostenibile, specialmente per la cultura e l’informazione? È possibile godere della cultura in modi non convenzionali, ad esempio sul digitale, con l’ebook, in maniera più interattiva e collettiva? Cos’è cambiato rispetto al passato, anche quello più recente? E come possiamo educarci a una comunicazione più “ecologica”, rispettosa dei contenuti e di chi li legge e, dunque, ne viene in qualche modo influenzato?
I workshop, tutti gratuiti su prenotazione, saranno fruibili online tramite iscrizione: quest’anno, come sempre, grande attenzione ai temi della cultura digitale e della creatività come strumento di lavoro.
** Vera Gheno: “Di caos e di stelle danzanti: le rivoluzioni sono disordinate”
Noi esseri umani siamo gli unici animali in grado di concettualizzare la realtà e raccontare il passato, presente e futuro tramite le parole. E non è indifferente quali usiamo e come: talvolta ne va della nostra stessa esistenza, perché ciò che non viene nominato non si vede. Un focus sull’utilizzo delle parole curato da un’esperta sociolinguista.
** Lavinia Bianchi: Inclusione ed emancipazione: passione nella relazione educativa
L’inclusione socio-educativa di persone definite vulnerabili è un tema sul quale da anni si riflette in maniera rigorosa e multidisciplinare. Nel workshop l’inclusione assume il valore di de-marginalizzazione, giustizia sociale, resistenza ed emancipazione e viene indagata attraverso molteplici lenti interpretative, mutuate dai paradigmi sistemici e interagenti della complessità (Bateson,1972-1979, Morin, 1993), degli studi postcoloniali (Fanon, 1961, hooks, 1994, Sayad, 1999, Spivak, 1998) e dei DisCrit (Bocci, 2018, Ferri, 2018, Annamma, Connor e Ferri, 2013). Attraverso una ricognizione storico-pedagogica e sociologica si vuole mettere a fuoco uno sfondo integratore che dia conto delle radici culturali dalle quali proviene l’attuale clima normativo-culturale-educativo relativo alle pratiche di inclusione, con l’obiettivo di decolonizzare immaginari e linguaggi.
** Mafe De Baggis: Libera il presente
10 tecniche per trovare nuove idee, soluzioni e passioni, lavorare di meno e rendere di più, con più piacere e soddisfazione. Sembra troppo bello? Infatti non è una magia: dipende tutto da te e da come affronti quello che fai.
** Annalisa Ambrosio della Scuola Holden: su La Repubblica di Platone
La vita di Platone raccontata a metà tra romanzo e saggio, per conoscere o ri-conoscere uno dei grandi del mondo classico e l’influenza che continua ad avere su tutti noi, che lo sappiamo o no (per gli studenti delle scuole superiori).
** Roberto Carnero: Il bel viaggio – Insegnare letteratura alla generazione Z
I classici della letteratura hanno ancora tanto da dire, in particolare alla generazione dei ragazzi di oggi, sempre iperconnessi attraverso i social. Eppure, in un contesto che si muove con velocità e che premia le connessioni più che le riflessioni, le parole di grandi autori del passato rischiano di confondersi con il rumore di fondo, non essere lette con la giusta prospettiva e quindi apparire polverose e inutili, lontane dalla realtà. La sfida più grande per gli insegnanti (ma non solo) è quella di ristabilire un legame tra gli scrittori e i giovani, per svelare come romanzi, racconti, poesie, pagine scritte decenni e secoli fa possano regalare emozioni e spunti straordinari. Roberto Carnero, forte di un’esperienza più che ventennale sul campo, propone alcune idee e strategie per un confronto con i docenti, le figure che per prime sono chiamate ad affascinare i lettori di domani, ma anche con tutti coloro che sono interessati a comprendere il valore cruciale della letteratura nella formazione personale (incontro per i docenti).
** Marta Perego: Nuovi linguaggi: parlare di libri su Instagram
Il mondo della comunicazione e del giornalismo culturale sta cambiando e forse è già cambiato. Viviamo immersi in un mondo digitale dove la cultura è elemento e stimolo. Come si fa (e si può) a parlare di cultura su Instagram? Qual è il linguaggio da usare per arrivare al lettore? Come si coltiva una community? Tra esempi pratici, casi virtuosi ed esempi dall’estero… un momento di intrattenimento e riflessione sul digitale nella cultura.