Femminile Plurale: quest’anno Pazza Idea, il festival di letteratura sulla contemporaneità che si svolge a Cagliari ogni anno, dichiara subito e senza tentennamenti la direzione che vuole prendere. Un tema chiaro, quello della visione femminile delle cose, che si articola in un programma particolarmente ricco nella parte letteraria, artistica e performativa. Senza dimenticare il consueto “fil rouge” che lega tutti gli argomenti esplorati: i libri, bussole preziose per orientarci nel presente.
Il lavoro e le professioni, l’attualità del femminismo, la visione nelle arti, le testimonianze e le conquiste femminili e della società tutta, la poesia, le grandi voci femminili nella musica e nella letteratura. Storie, narrazioni, il racconto della determinazione delle donne per un tema di grande respiro e attualità.
Siamo arrivati alla settima edizione di questo Festival che si è evoluto, come è giusto, in direzioni diverse pur mantenendo una sua visione precisa, che è fatta di cura e amore per il libri, ma anche, anno dopo anno, di un interesse sempre maggiore per i temi della contemporaneità. Se la letteratura ci aiuta, come ha sempre fatto nella storia dell’uomo, a interpretarne le evoluzioni e rivoluzioni, è vero che anche gli strumenti di comunicazione, quelli tecnologici e digitali in particolare, sono indispensabili per indagare la complessità del reale.
Da qualche anno il festival Pazza Idea contiene sempre uno spazio “operativo”, fatto di workshop e incontri con i protagonisti della comunicazione, del digitale, della cultura: sono incontri sempre molto partecipati, anche da parte di un pubblico giovane che, lo sappiamo, è molto esigente e complesso nelle sue sfumature.
Il grande amore rimane la letteratura, le storie, la narrazione della complessità del mondo, quello che la grande fotografa Letizia Battaglia chiama “sedersi a bere un bicchiere di realtà”. Ecco perchè l’edizione 2018 è forse la più rischiosa finora, quella che si prefigge l’ambizioso obiettivo di raccontare alcuni tra i temi di più stringente attualità del momento, partendo dal punto di vista “altro” delle donne, o meglio ancora da un punto di vista “femminile”, quindi più legato alla sensibilità e alla visione del mondo che al genere.
La poesia, come le narrazioni, è un altro punto cardinale della nostra storia: fin dalla prima edizione, dedicata a Antonia Pozzi, passando per gli omaggi e Alda Merini e Pasolini, accogliendo a Cagliari grandi poetesse come Patrizia Cavalli e, quest’anno, Patrizia Valduga. Un’arte difficile, la poesia, proprio perchè è un coltello affilato che disseziona la realtà.
Vi aspettiamo a Cagliari, dal 21 al 25 novembre 2018, al Centro d’arte e cultura Il Ghetto. Prestissimo il programma completo!
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